Marsilio Ficino e il suo medaglione magico
Nel Medioevo il medico, astrologo e filosofo fiorentino Marsilio Ficino (1433-1499), che riscoprì e tradusse il Corpus Hermeticum di Ermete Trismegisto, riprese un’antica teoria magica, secondo cui l’universo è un unico grande organismo composto dal cosmo, dallo spirito e dall’intelletto del mondo. Attraverso accostamenti appropriati di colori, metalli e immagini, è possibile “catturare” lo spirito del mondo e sfruttarlo a proprio favore.
Questa pratica consiste nel realizzare una “raffigurazione” dell’universo contenente il colore verde, oro, blu e composta da ferro, oro e argento. Durante la creazione è necessario orientarsi verso le giuste costellazioni astrologiche, iniziando quando il Sole entra in Ariete (all’inizio della primavera) e terminando l’opera quando Venere entra nel Sole.
Il medaglione di Ficino è una sorta di talismano a forma di mandala (simbolo circolare) da appendere al collo. Il filosofo riteneva che meditando su questa figura fosse possibile influenzare positivamente le forze del cosmo e agire contro il caos che lo pervade e si riserva nel mondo.
Che cosa avrebbe pensato Ficino del mondo attuale, estremamente più complesso del suo? Certo Ficino riconobbe comunque elementi negativi nel mondo medievale, paragonabili, per esempio, all’attuale bombardamento di stimoli esterni provenienti dai media moderni.
I tempi cambiano, ma l’uomo continua comunque ad affidarsi a talismani che lo aiutino a riconoscere l’autentica e unica verità.
Fonti:
- Magia L’arte Oscura-Gribaudo – Parragon