Le pietre angolari della Piramide delle Streghe
Di cosa stiamo parlando?
Parliamo di quattro principi, quattro regole che hanno come fine massimo la riuscita dell’operato stregonico. Il termine stesso non è riconosciuto universalmente, ha iniziato a far parte del vocabolario esoterico a partire dal XX° secolo. Tradizioni come quella anglosassone ed italiana ne riconoscono sia i principi di base sia una forte funzione nella manifestazione del rituale.
Quando si parla delle quattro pietre della piramide della strega, parliamo di quattro pilastri che determinano una disciplina comportamentale esoterica e un atteggiamento preciso e mirato all’intento magico. La strega è vertice della piramide, seguendo questi consigli, struttura la natura e la spinta energetica dell’intento, abbatte limiti e paure e gode della riuscita dell’arte del praticante.
Per farvi comprendere a pieno questi quattro precetti, ho deciso di riportare una piccolissima e chiarissima spiegazione tratta dal testo “Fronde dell’antico Noce”, di Ottavio Adriano Spinelli. Spiegate le “Quattro pietre”, darò qualche consiglio su come seguirle ed arrivare facilmente al vertice.
Per ottenere risultati tangibili è necessario il rispetto di alcune regole fondamentali, a cominciare dalle “quattro leggi magiche” per l’acquisizione del potere di base. Esse, conosciute come le Pietre Angolari della Piramide delle Streghe, sono descritte qui di seguito.
1 – Immaginazione vidida e mordaceUna fervida immaginazione creativa è la facoltà di attribuire consistenza alle immagini della fantasia. La capacità di evocare visioni e mantenerle stabili è il primo strumento per la realizzazione di qualsiasi sortilegio. Nutri e amplifica la naturale tendenza a fantasticare, dando ai “sogni ad occhi aperti” ambiti e percorsi consoni agli scopi che ti prefiggi di raggiungere. Se riuscirai a visualizzare mentalmente ogni particolare di un avvenimento ipotetico e a caricarlo con la necessaria quantità di energia emozionale, la percentuale di successo dell’operazione magica sarà altissima. Userai ogni mezzo che riterrai opportuno per raggiungere una forte tensione emotiva: danze sfrenate, suoni , canti, sesso, profumi, qualunque espediente risultasse funzionale al risveglio delle vibrazioni profonde.
2 – Volontà limpida e ardenteLa volontà è una delle chiavi che aprono lo scrigno del potere. Essa non deve tollerare né opposizione, né ostacoli, né distrazioni, in modo da diventare l’arco che dirigerà e scaglierà la freccia forgiata al fuoco delle pulsioni partorite dall’immaginazione. Concentrazione e meditazioni ti aiuteranno a irrobustire i meccanismi volitivi. Queste, uniti a piccoli esercizi pratici (ad esempio: stabilisci che per un mese intero ti recherai, sempre alla medesima ora, alla stessa fontana per buttarvi una moneta di cento lire, senza permettere che nulla possa ostacolare questo proposito) faranno della tua volontà un’arma potente. Ricorda comunque che l’essere volitivi non deve far dimenticare la necessità di usare l’intelligenza in ogni singolo gesto.
La formica non muove guerra all’elefante, così tu non imbarcarti mai in situazioni che superino la tua capacità comprensiva o il tuo raggio d’azione; soprattutto non cercare di volere qualcosa che nell’intimo diventi impossibile. Facilmente la cosa voluta non si avvererebbe, procurandoti gravi ripercussioni per la stima e la fiducia che riponi in te stesso.
3 – Fede graniticaIl potere magico dipende in gran misura dalla fede, sia che questa venga proclamata in un consesso di streghe, sia che animi un concilio di religiosi. Un incantesimo resta un incantesimo al di là che la veste assunta somigli a quella di una preghiera o ad un sortilegio. E’ necessario che tu creda fermamente e in tutto quando fai e dici, mentre operi per la realizzazione di qualsiasi malìa, pena il fallimento. Senza fede, anche lo sforzo immaginativo e la volontà feconda perdono parte della loro efficacia. Nessuna azione magica sarà mai coronata dal successo senza la convinzione nei propri mezzi e la certezza del risultato.
4 – SegretezzaAnche se incoraggiato dai segni dell’era dell’Acquario, Eolo pietoso, liberando dalla sua caverna un possente soffio di Borea, ha spento la torcia maleodorante che armava le braccia di positivisti spocchiosi, preti ottusi e frigide megére, impedendo loro di accendere nuovi roghi. La segretezza è una virtù che coltiverai ancora ai giorni d’oggi. I motivi per la riservatezza sono molteplici; ad esempio, è un fatto che il mondo sia popolato da moltissimi imbecilli intolleranti. Appare evidente che non si possa sbandierare i quattro venti tempo, luogo e scopo di un’operazione magica senza rischiare interferenze inficianti da parte della curiosità invadente dell’ignorante. E’ noto a chiunque quanto le cose dette e non dette risultino più affascinanti rispetto a quelle descritte e manifeste. E infine, un vecchio adagio della tradizione stregonesca: “Il Potere condiviso è potere perduto”.
Queste quattro leggi magiche, insieme, costituiscono la chiave per aprire la prima porta che si affaccia sul mondo dell’invisibile .
Queste che avete letto, sono le quattro leggi magiche da seguire per una facile riuscita del rituale. Per rendervi un pochino le cose più semplici vi propongo di seguito 4 piccoli esercizi, uno per uno per ogni pietra angolare, che vi saranno di aiuto per seguire a dovere questi importanti punti.
Immaginazione:
per stimolare fantasia e visione, hai bisogno di una presa forte sulla visualizzazione. In realtà molto probabilmente ci riesci ma in occasioni che non riconosci come magiche, ossia quando senti un forte rancore per qualcuno, rivivi in te le situazioni più dolore che ti ha causato, il fastidio e la voglia di annientarlo; il tutto è seguito da pensieri in cui ti fa del male aumentando la tua ira e le emozioni negative che proiettano dentro di te possibili situazioni dolorose. Queste emozioni, miste alla visualizzazione indotta dalla situazione, fanno da magnete a una dinamica più o meno simile. Ecco che incontri per qualche motivo l’odiosa persona, che in qualche modo ti reca danno. Hai involontariamente dato vita ad una forma pensiero che ha condizionato la tua realtà.
Devi fare la stessa cosa, ma concentrandoti su ciò che desideri e reputi positivo per i tuoi intenti. L’autore Spinelli ha ragione nel dire che ogni mezzo è lecito: va bene qualsiasi cosa possa far scaturire emozione e convincere la mente che quello che proietta è reale e parte della materia. Tenete presente però che viviamo in ere contorte dove siamo rallentati, distratti e dipendenti dagli schermi, per questo dimentichiamo come si sogna ad occhi aperti. Al ché, ho un’idea: allena prima la visualizzazione, nel buio visualizza i numeri che vanno da uno a 10, vedili infuocati dentro di te, fallo per 5 minuti al giorno alla stessa ora. Ogni volta che ti distrai ricomincia. Scaduti i 5 minuti, hai finito e riprovi il giorno successivo. Arrivato senza distrazioni al numero 10, cambia visualizzazione. Scegli un odore naturale che ti piaccia (per esempio a me piace molto la terra bagnata), visualizza l’elemento naturale che emette quell’odore e poi visualizza di toccarlo, muovi le mani verso quello che immagini. Ripeti l’esercizio fino a percepirlo con tutti i sensi, anche questo per 5 minuti al giorno. Quando sarai arrivato a vedere e sentire quello che decidi, il tutto sarà seguito dall’emozione. E’ naturale perché non essendo abituati, ci sorprenderemo come bambini per la prima volta a contatto con la neve. Aiutati con la musica e fallo con tranquillità e senza disturbatori. Arrivati allo stupore di un infante, abbiamo capito il meccanismo e dobbiamo solo applicarlo nel rito secondo l’intento.
Volonta: qui posso darvi mille metodi per rafforzare la volontà, ma solo i forti riescono. Purtroppo la stregoneria
non è per le persone troppo immature o gli arrendevoli, non è per chi si nasconde dietro la mancanza di tempo, non è per i pigri, ma per i temerari e i determinati.
Comunque, un buon metodo è quello citato da Spinelli, oppure, sempre per 5 minuti al giorno, passeggia in un posto tranquillo osservando e concentrandoti solo sul tuo respiro. Il fine è arrivare ad un’osservazione così forte sulla respirazione da non sentire più nulla dell’ambiente esterno. Non esistono suoni, né persone o distrazioni, ma solo il tuo respiro. Fatelo lontani dalle strade urbane: una distrazione mentre si attraversa non è una grande idea. Ogni giorno alla stessa ora cascasse il mondo, niente vi deve fermare, dovete uscire e recarvi nel vostro posto per camminare e respirare anche con i temporali. L’esercizio porta la mente a proiettare distrazioni e insicurezze: è normale, perché sentite il silenzio ed il cervello cerca di riempirlo. Tornate a sentire il vostro respiro ogni volta che vi distraete, anche questo per 5 minuti. Arrivati al massimo del sentire il vostro respiro, avrete raggiunto la giusta determinazione e la forza di volontà necessaria per applicarla nell’opera magica.
Se la vostra risposta è che non avete tempo, non potete farcela, siete deconcentrati, troppo stress oggi e altra cazzatine così, per cortesia fuori dalla strada magica, non avete la forza per tutto questo, siete troppo pigri e incostanti e sicuramente troverete i vostri talenti altrove…ma di una strega non avete neanche l’ombra.
Fede: qui lo scrittore è stato molto chiaro: non esiste risultato se non ci credete. Fate fluire emozioni e intento, vivete la bellezza del rito e credete. Certo che potete farcela, è ovvio: la magia è nell’essere umano, la creatività scorre nella sua stessa anima è innata in tutti noi. Hai un’anima, uno spirito, una mente e un corpo, non ti serve altro. La riuscita è dentro di te, devi solo disciplinare i tuoi pensieri. Non esiste “io non ci riesco” o “non posso”, ma “io dico, voglio e comando”. Elimina dal tuo vocabolario le parole che proiettano fallimento, ma non per 5 minuti, ma per intere giornate e vedrai che prenderai fiducia in te e riuscirai, lì avrai fede. La magia non è per i pessimisti, quindi se vuoi farla cambia atteggiamento verso la vita. Non parlo del pensiero positivo ma del rendere possibile ogni cosa e varcare i propri limiti.
Segretezza: chi si fa gli affari suoi quanto campa? a parte i giustissimi motivi sopra indicati, ma sostanzialmente, l’invidia e la disonestà sono ormai le molecole che compongono le persone. Se tenete ad un risultato, non dite cosa state facendo o quando: fatelo e basta Questo mantiene il rito lontano da invidiosi e copioni senza un briciolo di dignità e creatività, finte streghe che non valgono nulla. Se fate parte di un corso come chi segue le mie lezioni, sicuramente ripeterete i riti in solitudine, lontani dagli occhi dei compagni. Bene, non informate la classe su cosa state facendo: questo crea aspettative in loro e tensione in voi. A loro non deve interessare nulla su come, quando e perché, il rito è il vostro quindi fate silenzio e operate. Chi dichiara sempre ogni opera magica è un insicuro, fanatico e con gravi problemi di autostima. Ad una strega interessa la riuscita non le congratulazioni. Certo non vi sto dicendo di essere chiusi quanto cubi di cemento, ma la discrezione ha la sua importanza quindi usatela . Imparate a stare zitti e ad osservare chi vi circonda e saprete quando e se parlare.
Detto ciò, seguite queste piccole regole e buon divertimento, spero che voi tutti possiate godere di ogni vostra opera e danzare in eterno nei boschi incantati della stregoneria. Alla prossima streghe.
Fonti:
- Luna Mayer
- Fronde dell’Antico Noce – Ottavio Adriano Spinelli – Edizioni “Terra del sacro bosco”
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