Candela della guarigione
Andiamo a capire cosa sia un rito curativo e perchè viene fatto.
Solitamente si ricorre ad un rito di guarigione difronte a due situazioni: Una malattia occulta e una patologia riconosciuta ma difficile da abbattere.
In sintesi, l’esorcismo distrugge la tendenza della malattia, l’anima accetta di vivere e continuare con questo ”vestito” e avviene quello che menti cattoliche definiscono miracolo, ma che noi streghe riconosciamo come fonte divina, prima scienza compresa dall’essere umano, ma dimenticata, anzi fatta dimenticare. Non è esattamente una soluzione a bisogna saperla fare, non appartiene alla new age né ai santi e madonnine, appartiene alle vie antiche sciamaniche, non quelle che trovate nei testi scritti oggi, ma racchiuse in tradizioni antiche, qualcosa che non si può comprendere e vendere, ma al contrario si deve rispettare e usare con la possibilità di fallire. la morte non accetta comando è porta della vita e arriva quando deve, l’essere umano è un anello della vita destinato a morire, se si vuole l’immortalità bisogna accettare questa cosa o invece di streghe sarete solo ingannatori che illudono povere persone che forse non hanno speranza, senza contare che se fate le cose male peggiorate la situazione accelerando il processo della malattia, quindi li assassinate. Non date retta a chi parla di riprogrammazione dell’anima, l’anima non si riprogramma, studiate l’aura e scoprirete che il corpo aminico è perfetto e senza difetto, non fatevi riprogrammare le cellule, lo studio cellulare è complesso, rischiate di ammalarvi davvero. Se volete imparare o avete bisogno di un rito di guarigione cercate una strega vera e studiate le antiche vie poiché queste nuove sono sostenute da chi non ha mai finito un libro e opera per ego e per soldi. La strega opera per passione ed esperienza.
Ma a parte tutto, comesi dovrebbe agire in un rito curativo?Sia che si parli di una malattia occulta che patologica il procedimento è il medesimo.
Il rito va svolto in due tempi o in luna nuova o in piena. Nella prima parte si esorcizza, quindi distrugge la malattia, nella seconda si rigenera (cura) e protegge la persona. Distruzione, rigenerazione, protezione.
Distruggo poiché sarebbe come curare una brutta ferita senza antibiotici, la distruzione è l’eliminazione del malanno, se non la distruggi si riforma da capo e avresti un effetto placebo inutile, la rigenerazione è essenziale poiché la malattia debilità quindi ripristinare le energie aiuta la ripresa e la protezione è come la cura antibiotica, isola il soggetto da un eventuale ritorno.
Prima di ogni rito bisogna essere sicuri di essere protetti a prescindere, quindi una pratica protettiva, amuleti o evocazioni di spirti protettori (ma di modi di proteggersi ce ne sono tantissimi) è la base di tutto, a nudo non si fa mai nulla.
Importante è anche però tutelarsi dopo un rito, naturalmente scaricare a terra, ma in alcuni riti non basta.
Ogni cosa porta un ritorno o una risonanza, questo per la legge della fisica, ossia, ogni azione comporta una conseguenza pari e contraria, questo è il famoso ritorno di cui tutti avete paura. Non esistono leggi del tre ma solo fonti più o meno caotiche che questa legge attraversa e che determinano l’effetto.
Partendo dal presupposto che il ritorno è inevitabile, la strega si tutela prima e dopo il rito poiché se il colpo viene accusato, lo sarà in base anche al rito fatto. Se tolgo una fattura mortale, quell’essenza per continuare il suo lavoro dovrà per forza legarsi il prima possibile a qualcosa di vivo e con energia animica che scorre, ossia, l’organismo del praticante, lo stesso vale per le opere di guarigione, ovviamente malattie come il cancro non sono contagiose, ma se non ci tuteliamo potremmo assorbirne gli effetti, come vomito, mal di testa o anomalie che non si capiscono.
Per questo consiglio a tutti di scaricare a terra ma anche di procedere con un bagno purificante, i bagni andrebbero fatti prima e dopo, molto dipende dalla tradizione, ma comunque dopo un rito di guarigione è sicuramente il caso di farlo. Di seguito alcuni metodi per lavare via i residui magici che possono crearci problemi.
Visto il forte odore che rilascia una doccia o bagno di purificazione, odore dato appunto dalle erbe che non profumano esattamente, vorrei consigliarvi due cose…
Dopo la purificazione non potete fare un’altra doccia fino al mattino seguente, quindi niente bagnoschiuma, neanche quello totalmente naturale (ripeto l’odore è molto forte quindi su una pelle già sporca diventerebbe più aspro e sarebbe difficile starvi vicino…per questo non lavatevi la testa con i sacchetti, quindi non toccate i capelli e consiglio una doccia normale prima della pratica di purificazione, a pelle pulita l’odore è meno forte).
Cercate di non mandare la mistura direttamente sui genitali (irrita…) né sugli occhi: deve essere una purificazione non un viaggio al pronto soccorso. Ok?
Detto questo, buon lavoro a voi tutti.
Fonti:
- Serena Paonessa
- I preziosi consigli di Erbe e Altri Incantesimi