Nell’immaginario comune le fate hanno oggi assunto un aspetto che non corrisponde alla visione che esisteva in epoche passate. Oggi sono immaginate come fatine scintillanti e glitterose,amorevoli e dispensatrici di doni. Sicuramente la tv ,le fiabe e le animazioni hanno un ruolo in questa distorsione,ma cerchiamo di vedere cosa sia effettivamente la figura della fata.
Le fate sono presenti in molte culture di tutto il mondo,ognuno con la propria visione,ma con elementi in comune.
Le fate italiane sembrano ereditare i loro poteri ed il loro aspetto da alcuni personaggi della mitologia classica, ovvero principalmente dalle ninfe e dalle Parche. Come le ninfe, esse sono spiriti naturali che hanno sembianze di fanciulla; come le Parche presiedono al destino dell’uomo, dispensando vizi o virtù.
Le prime fate appaiono nel medioevo come proiezione delle antiche ninfe, ma vengono per la prima volta ufficializzate verso la fine del medioevo e prendono l’aspetto classico delle dame dell’epoca, che indossavano ingombranti copricapi conici (hennin) e lunghi abiti colorati. Man mano venne attribuita loro la verga (bacchetta) magica che possiamo ritrovare anche nell’Odissea (Circe).
Successivamente ogni favolista ha aggiunto particolari al loro carattere. Un bello spaccato di come sono le fate lo troviamo ne La bella addormentata sia di Perrault sia dei Fratelli Grimm ed ancora in Pinocchio, dove alle fate viene ufficialmente assegnato il colore blu, colore del sovrannaturale e della magia.
La Scozia e l’Irlanda sembrano avere una notevole ricchezza di Fate che avvertono dell’avvicinarsi della morte.
La Nigheag na H-ath o Piccola lavandaia del guado o Bean Nighe è la versione scozzese della Banshee ed è una annunciatrice della sorte avversa. A volte riferita come Ban Nighechain avverte un condannato della morte o del disastro imminente.
Come altri fatati di questo tipo può persino essere avvistata prima che una battaglia sia stata persa con la conseguente perdita di molte vite.
Compare come piccola donna, piegata e anziana. A volte si dice che abbia i piedi palmati ed grandi denti prominenti (un solo dente frontale). Se la Nigheag na H-ath è vista lavare i vestiti o le armature sanguinanti qualcuno morirà o avvertirà un disastro in futuro immediato. L’unico modo per impedire che questa tragedia accada è di vedere la Banshee prima che lei veda voi e afferrarla, questa non è un’operazione facile. Una volta che questa impresa sarà compiuta, la Banshee vi rivelerà che cosa deve accadere ed a chi, e vi esaudirà tre desideri.
La più nota, comunque, è probabilmente la Banshee irlandese (in irlandese Bean-sidhe, cioè donna fatata). https://celticworld.it/2019/08/18/bean-sidhe-e-bean-nighe/
Secondo il sito:Irlandando.it sono esseri soprannaturali dotati di potere magico, possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri esseri. Frequentano tutti i luoghi naturali (rocce, fonti, boschi e soprattutto i cespugli di biancospino). Sono sempre pronte a correre in aiuto degli innocenti perseguitati. Possono essere anche maligne e vendicative. Secondo alcune tradizioni presenziano alla nascita degli uomini per conferire loro doni particolari ed influenzarne l’esistenza in modo benevolo o malevolo. Sono esseri primitivi che non provano sentimenti, e per questo invidiano il genere umano. Come Gnomi e Folletti, anch’esse custodiscono incredibili ricchezze. L’iconografia fiabesca le vuole alate e leggiadre, ma esistono infinite varietà di fate, anche orribili e deformi. – https://www.irlandando.it/cultura/cultura-e-tradizioni/mitologia-celtica/piccolo-popolo/
La mitologia,le fiabe e la narrativa di origine celtica sono piene di racconti che parlano di queste creature nell’aspetto di entità soprannaturali,dal carattere volubile,dispettose e a volte mortali per il genere umano. Andando a considerare un collegamento con il mondo vegetale di cui ci occupiamo,troviamo moltissime connessioni. Le Fate e i fiori,le piante,gli alberi sono strettamente connesse,a volte rappresentano lo spirito stesso di una determinata pianta,altre volte le abitano,si vestono e nutrono di esse,le utilizzano come arnesi di uso comune.
Vediamo qualche esempio di quali sono gli elementi vegetali da loro preferiti:
“Secondo una tradizione della Cornovaglia,la felce è in qualche misteriosa maniera collegata con le Fate e si racconta la storia di una donna che,quamdo un giorno per caso spezzò le fronde di una felce sedendosi a riposare a fianco della strada,venne improvvisamente affrontata da un “vedovo fatato” che era in cerca di qualcuno che badasse al suo piccolo figlio.Ella accettò la sua offerta,che venne ratificata dal bacio ad una foglia di felce e dalla ripetizione di questa formula – For a year and a day I promise to stay- -Prometto di restare per un anno e un giorno- In breve tempo ella divenne un abitante della Terra delle Fate e venne perduta allo sguardo dei mortali fin quando non ebbe adempiuto al patto stipulato.
Secondo una credenza danese,chiunque cammini sotto ad un cespuglio di sorbo selvatico a mezzanotte della vigilia di Mezzaestate vedrà il Re della Terra delle Fate passare con tutto il suo seguito. I luoghi dove si radunano le Fate sono principalmente in posti pittoreschi,come tra i ciuffi di timo selvatico,o le querce ,sia qui che in Germania era generalmente la loro dimora preferita e da qui viene la venerazione che viene tributata a certi alberi,facendo attenzione a non offendere i loro misteriosi abitanti.
In Britannia ed in alcune parti dell’Irlanda il biancospino,chiamato popolarmente biancospino delle Fate,è un albero da loro particolarmente amato.Su questa base viene considerato molto pericoloso raccogliere anche solo una fogliada “certi antichi e solitari biancospini che crescono in cavità nascoste delle brughiere”,perchè questi sono i luoghi dove si dà appuntamento la razza fatata.”
“La magia delle erbe” Thiselton-Dyer